Cosa sono
Cosa sono | Incidenza | Mortalità | Sopravvivenza | Prevalenza |
Il cancro è un insieme di circa 200 patologie diverse (“malattie neoplastiche”), caratterizzate da un’abnorme crescita cellulare, svincolata dai normali meccanismi di controllo dell’organismo. Un tumore si sviluppa quando le cellule sane vivono più a lungo del loro ciclo vitale medio, continuando a suddividersi senza controllo. La riproduzione anormale dà così origine a una massa chiamata neoplasia.
Tutte le persone possono essere considerate a rischio e il fattore più importante è l’età. In Italia oltre la metà delle neoplasie solide è diagnosticata in pazienti over 70. Circa il 2% dei tumori è invece ereditario. Le persone che hanno avuto casi familiari presentano quindi un rischio maggiore. Ad esempio, una mutazione patogenetica dei geni BRCA1 e BRCA2, ereditata dalla madre o dal padre, determina una predisposizione a sviluppare il tumore della mammella o dell’ovaio più frequentemente rispetto alla popolazione generale. Non si eredita cioè il tumore, ma il rischio di svilupparlo.
Come nasce un tumore
La trasformazione di una cellula normale in cellula neoplastica è un processo biologico di lunga durata che si realizza per un progressivo accumulo di anomalie genetiche, funzionali e morfologiche causate da molteplici agenti. Le cause note delle alterazioni del DNA nella genesi del cancro sono legate agli stili di vita, a esposizioni ambientali o ad agenti infettivi, a mutazioni genetiche non ereditarie casuali (sporadiche) o, meno frequentemente, ereditarie.
In Europa, negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali, circa il 40% dei nuovi casi di tumore e il 50% delle morti per tumore sono potenzialmente evitabili in quanto causati da fattori di rischio prevenibili.
La grande maggioranza delle neoplasie nasce e cresce lentamente: una trasformazione lenta che può durare decenni. Quando il cancro si manifesta (esempi: una ulcera sulla pelle, la presenza di sangue nelle urine, nelle feci, o nell’espettorato) esso è cresciuto tanto da manifestarsi con segni evidenti, ma la sua storia (… la “storia naturale”) è cominciata molti anni prima. Ecco perché nella storia di un tumore distinguiamo una “fase iniziale” (senza sintomi = fase asintomatica) e una fase avanzata. I tumori in fase avanzata sono più facili da riconoscere, perché causano sintomi appariscenti (fase sintomatica), anche se diversi da cancro a cancro.
La storia di una cellula che diventa tumore maligno dura mesi o anni ed è diversa nei diversi tipi di tumore. In tutti i casi, tuttavia, il tumore avanza passo dopo passo: più lenti sono i passi, maggiori sono le possibilità di arrestarne il cammino.
Gli stadi dei tumori
Un tumore nasce piccolissimo e cresce nel tempo. Lo stadio di un tumore ne riassume la fase di avanzamento ed esprime:
- quanto (e dove) un tumore è cresciuto (T=Tumor);
- se si è diffuso ai linfonodi regionali (N=Node);
- se si è riprodotto in organi diversi dalla sede iniziale (M=Metastasis).
I valori di “T”, “N”, “M” contribuiscono ad esprimere “quanto” il tumore è cresciuto (= stadio del tumore). Il sistema di stadiazione TNM distingue 5 stadi (0, I, II, III, IV) progressivamente più gravi. Lo stadio I è quello dei tumori più piccoli e con prognosi più favorevole. All’estremo opposto, lo Stadio IV indica la presenza di metastasi: è lo stadio delle cure più difficili.
Nella stadiazione dei tumori si utilizzano vari tipi di indagine: radiologiche (radiografie, ecografie, tomografia assiale computerizzata – TAC, risonanza magnetica nucleare-RNM), di medicina nucleare (scintigrafie, PET), esplorazioni endoscopiche/ chirurgiche e, naturalmente, l’esame anatomo-patologico.