Covid, ricerca: con le mascherine i bimbi non decifrano le emozioni

Roma, 11 giugno 2021 – Uno schermo che ci protegge dall’infezione ma anche che ci nasconde.  E’ questo il  duplice effetto prodotto dalla mascherina, imposta dalla pandemia. Sì, perché se da una parte è un indispensabile strumento per la salvaguardia individuale e collettiva, dall’altro rende più privati i propri stati d’animo. E i più confusi nel decifrarli risultano essere proprio i bambini, che mostrano addirittura di non riuscire a capire tristezza o felicità. È quanto è emerso da uno studio scientifico pubblicato su ‘Frontiers in Psychology’. Il team di ricerca guidato da Monica Gori dell’Unit for Visually Impaired People dell’Istituto italiano di tecnologia (Iit) ha infatti verificato che 4 bambini su 10 dai 3 ai 5 anni hanno problemi a riconoscere le emozioni di persone che indossano mascherine chirurgiche. Un effetto collaterale delle misure di prevenzione nell’ambito dell’emergenza sanitaria Covid-19, che dimostra per la prima volta come l’uso delle mascherine potrebbe influenzare il corretto sviluppo delle capacità di interazione sociale nei bimbi.Già un documento redatto dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Unicef fornisce una guida ai decisori e alle autorità in contesti pubblici e professionali sull’uso delle maschere per bambini nel contesto della pandemia Covid-19 – ricordano gli esperti – scoraggiando l’uso di maschere quando si ha a che fare con bambini fino a 5 anni, dal momento che in quella fascia di età si raggiungono importanti traguardi evolutivi. Inoltre, anche per bambini di età più avanzata l’Oms consiglia di valutare attentamente i vantaggi di indossare maschere contro potenziali danni che comprendono problemi sociali, psicologici, di comunicazione e di apprendimento.

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