Vaccini, c’è bisogno della terza dose? Presto per dirlo

Milano, 27 agosto 2021 – Se sia necessaria o meno una terza dose di vaccino per scongiurare il pericolo di contrarre una forma grave di Covid-19 è ancora tema di dibattito. L’Unione europea (Ue) è però già al lavoro per accelerare le procedure in caso di bisogno. “Stiamo esaminando i dati emergenti per formulare raccomandazioni agli Stati membri – chiarisce l’Agenzia europea del farmaco (Ema) -. Assieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), stiamo già lavorando con i gruppi tecnici nazionali sull’immunizzazione e con gli sviluppatori di vaccini, per garantire che le misure normative per consentire la possibilità di utilizzare una dose di richiamo possano essere intraprese il prima possibile, se si rivelasse necessario”. “Rispetto alle approvazioni d’uso di emergenza che altre regioni del mondo hanno utilizzato – chiarisce l’Ema – nell’Ue i vaccini Covid-19 hanno ricevuto fin dall’inizio un’autorizzazione all’immissione in commercio anche se condizionata a obblighi specifici. In questo modo il via libera ha potuto essere valido in tutti gli Stati membri allo stesso tempo”. Le autorizzazioni concesse ai quattro vaccini approvati dall’Ue, impongono però obblighi specifici al produttore, come la presentazione di dati su sicurezza ed efficacia a lungo termine, e sono soggette a rinnovo annuale. Una volta che questi dati sono presentati, in occasione dell’esame annuale, l’autorizzazione da condizionata può essere trasformata in standard. L’agenzia europea ha già fissato un calendario per ciascun vaccino entro il quale prevede la presentazione degli ultimi dati in sospeso: per tutti i vaccini, questi saranno i rapporti finali sugli studi clinici dello studio cardine. Per il Comirnaty i rapporti finali sugli studi clinici dovrebbero essere presentati nel dicembre 2023.

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