Cancro alla prostata: 4 fattori di rischio vs 4 fattori protettivi

Scopriamo insieme cosa evitare e come difenderci attraverso lo stile di vita

Milano, 01 settembre 2021 – Il cancro alla prostata è al primo posto nei paesi occidentali tra i tumori più frequenti nel sesso maschile.

A fronte di un primato in termini di incidenza tra gli individui maschi nel nostro paese, anche la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumore alla prostata negli ultimi decenni ha subito una costante e sensibile crescita legata principalmente all’anticipazione diagnostica attraverso la diffusione del test del PSA come strumento di screening. Ciò nonostante, stando alle ultime stime, il tumore alla prostata si mantiene al terzo posto tra le cause di morte per cancro in Italia.

Il grande panorama biologico e clinico di questo tumore fa sì che, a fianco di forme caratterizzate da un comportamento indolente e un basso tasso di crescita, coesistano forme tumorali ben più aggressive, con maggiore potenziale evolutivo e caratterizzate da alti tassi di letalità.

La genesi di queste forme è spesso connessa alla presenza di più fattori. Se alcuni di questi, come l’inesorabile scorrere del tempo (l’età avanzata), il patrimonio genetico (la razza afro americana è ritenuta maggiormente a rischio per fattori ormonali; familiarità o ereditarietà per questa neoplasia; l’altezza), risultano chiaramente non modificabili ma possono essere usati per identificare della categorie di individui particolarmente a rischio su cui effettuare una maggiore sorveglianza, altri fattori di rischio definiti ambientali, quali obesità, stile di vita (dieta e attività fisica), cancerogeni presenti nell’ambiente e fumo, sono invece sotto il nostro controllo.

Scopriamo insieme cosa fare e non fare per aiutarci a scongiurare il rischio di ammalarsi di tumore alla prostata:

  • L’obesità, in particolare l’accumulo di grasso a livello addominale, è coinvolta nella disregolazione di vari ormoni tra cui insulina, estradiolo, citochine pro-infiammatorie, adiponectina, testosterone. L’obesità e l’aumento ponderale dopo un intervento di asportazione di tumore alla prostata sono state associate in diversi studi ad una maggiore probabilità di recidiva di cancro prostatico e una più alta mortalità cancro-correlata. Per sapere di più su OBESITÀ e cancro visita il sito: https://www.fondazionevalterlongo.org/perche-lobesita-aumenta-il-rischio-di-cancro/
  • Fumo: con una forte evidenza gli studi disponibili in letteratura scientifica associano il fumo di sigaretta a un maggior rischio di tumore prostatico allo stadio avanzato e biologicamente aggressivo, anche qui con un aumento della mortalità cancro-specifica correlato soprattutto al tempo di esposizione misurato in pacchetti/anno.
  • Prodotti caseari e elevato introito di calcio: è stata suggerita una correlazione con il tumore alla prostata attraverso la soppressione, causata da un alto apporto di calcio, dei livelli di Vitamina D nella sua forma biologicamente attiva che possiederebbe, invece, un ruolo protettivo. Per saperne di più su proprietà e fonti di VITAMINA D, visita il sito: https://www.fondazionevalterlongo.org/proprieta-e-fonti-di-vitamina-d/
  • Colesterolo: elevati livelli di colesterolo nel sangue sono stati globalmente associati con una più alta incidenza di cancro prostatico. Il ruolo delle statine, farmaci comunemente adoperati per abbassare i livelli circolanti di colesterolo, è stato investigato in diversi studi epidemiologici che hanno confermato l’associazione inversa tra assunzione di statine e forme particolarmente aggressive di cancro prostatico.
  • Esercizio fisico: diversi studi prospettici hanno mostrato un’associazione inversa tra l’attività fisica e il rischio di tumore prostatico aggressivo o in stadio avanzato. Tra gli uomini con già una diagnosi di cancro prostatico l’attività fisica era associata ad un guadagno in termini di sopravvivenza e a una ridotta progressione di malattia.
  • Licopene: si tratta di un carotenoide con proprietà anti-ossidanti contenuto in pomodori e prodotti derivati, ma anche pompelmo rosa e cocomero. Si accumula in alte concentrazioni nel tessuto prostatico esercitando un ruolo protettivo nei confronti dello sviluppo tumorale. Le attuali conoscenze in ambito epidemiologico suggeriscono come una dieta ad alto introito di pomodori e derivati possa essere connessa ad una riduzione del rischio di sviluppare cancro alla prostata e potenzialmente ad un minor rischio di progressione tumorale.
  • Pesce ricco in Omega 3. È stato suggerito abbassare il rischio di sviluppare cancro alla prostata attraverso meccanismi anti-infiammatori. In particolare, una metanalisi (strumento di ricerca per riassumere dati provenienti da diversi studi) ha mostrato una riduzione del 63% della mortalità cancro specifica associata ad una più alta assunzione di pesce.
  • Caffè: un potente antiossidante che interagisce con il metabolismo glucidico e la produzione endogena di insulina. È stato osservato avere un’associazione inversa con il cancro alla prostata di alto grado.

Le raccomandazioni per la prevenzione oncologica sono utili anche per chi si è già ammalato di cancro.

 

Per prevenire a tavola il tumore alla prostata: la ricetta della Longevità in collaborazione con Fondazione Valter Longo

 A cura della Dott.ssa Nicole Labaguer, Biologa Nutrizionista presso Fondazione Valter Longo

Bruschetta alici e pomodori pachino

Ingredienti per 2 persone:

  • Pane di segale o di grano duro (100 g per persona)
  • Alici (80 g per persona, meglio al naturale)
  • Pomodori pachino q.b
  • 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva (per persona)
  • Origano q.b
  • Sale q.b.

Procedimento:
Tostate il pane senza bruciarlo e strofinare l’aglio sulla superficie del pane, quindi tagliate i pomodorini a pezzetti e adagiateli sul pane. A questo punto aggiungete le alici e condite con olio EVO, sale e origano.

 

FONTI

  1. Siegel RL, Miller KD, Jemal A. Cancer statistics, 2016. CA Cancer J Clin 2016; 66(1): 7-30.
  2. Ferlay J, Steliarova-Foucher E, Lortet-Tieulent J, et al. Cancer incidence and mortality patterns in Europe:estimates for 40 countries in 2012. Eur J Cancer 2013; 49(6): 1374-403.
  3. Arnold M, Karim-Kos HE, Coebergh JW, et al. Recent trends in incidence of five common cancers in 26 European countries since 1988: Analysis of the European Cancer Observatory. Eur J Cancer 2015; 51(9): 1164-87.
  4. AIOM-AIRTUM. I numeri del cancro in Italia. Brescia: Intermedia Editore; 2020.
  5. Pernar CH, Ebot EM, Wilson KM, Mucci LA. The Epidemiology of Prostate Cancer. Cold Spring Harb Perspect Med. 2018 Dec 3;8(12):a030361. doi: 10.1101/cshperspect.a030361. PMID: 29311132; PMCID: PMC6280714.
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